Olanda in bicicletta

Un viaggio a pedali alla scoperta delle città, della storia e delle tradizioni degli Olandesi. 

di Luciano e Serena


Il viaggio in bici del 2017 ci ha portato in questo Paese, molto diverso dal nostro, che per buona parte del suo territorio è stato strappato alle acque del mare, tanto da guadagnarsi il nome di Paesi Bassi.
Abbiamo pedalato anche questa volta con la formula del viaggio itinerante, consapevoli che avremmo trovato il massimo in fatto di itinerari e sicurezza sulle strade; e devo dire che questa sensazione si è rafforzata strada facendo, grazie all'attenzione che gli Olandesi dedicano a chi si sposta con la bicicletta.
Abbiamo scoperto la storia e le tradizioni molto forti che tengono unito il Paese, attraversando senza fretta i paesi e le cittadine sparse sul territorio,  soffermandoci nei centri storici e ovunque il posto meritasse una sosta.

Per chi volesse organizzare autonomamente la vacanza, come abbiamo fatto noi, alcuni rapidi consigli:
- fatevi un'idea di massima del viaggio, utilizzando le innumerevoli risorse disponibili sulla rete; molto ben strutturato è ad esempio il Portale sull'Olanda

- studiate i percorsi  ciclistici da fare utilizzando questo portale olandese, Holland Cycling Route, disponibile anche in inglese. L'ideale, per avere la massima portabilità dei percorsi  durante il viaggio, è di salvarli sulla App mobile "FietsKnoop". Scaricando questa App da Google Play sul vostro smartphone potrete viaggiare tranquillamente sulla rete ciclabile olandese senza perdere mai l'orientamento.


Comodissima è la numerazione degli incroci delle piste, i cosiddetti "knoopunt": in pratica ogni incrocio di più piste ciclabili - e lì ce ne sono veramente tante - ha un suo numero identificativo e le indicazioni per gli incroci successivi. Per una maggiore comodità potete scrivervi i numeri degli incroci su un fogliettino (così facevamo noi) e metterlo nel borsetto al manubrio, avendolo così sempre a portata d'occhio.

- prenotate gli alberghi sul posto, garantendovi la massima flessibilità di spostamento. Noi prenotavamo la sera prima per il giorno dopo, e non abbiamo mai avuto problemi.


Tenete presente che i percorsi sono adattissimi per una vacanza "familiare": nessuna salita, molta sicurezza sulle strade e clima, perlomeno in luglio, favorevolissimo per pedalare!


30/6 - 1/7 :  Monteroni - Utrecht

Arriviamo ad Utrecht nel pomeriggio del 1/7, dopo un viaggio in macchina di due giorni facendo tappa intermedia a Boppard, in Germania, dopo circa 1100 km.
A Boppard, località turistica posta sulle rive del Reno, abbiamo pernottato all'Hotel Rheinlust. La suddivisione in due tappe era necessaria considerata la distanza complessiva che ci separava dall'Olanda, circa 1500 km.

Ad Utrecht, dove arriviamo il sabato pomeriggio, abbiamo prenotato all'Hotel Star Lodge, presso cui lasceremo la macchina - ad un costo contenuto - per tutto il periodo del tour in bicicletta.

Dedichiamo la serata ad un breve giro della città, in modo da prendere confidenza con le abitudini degli olandesi, e facciamo cena in uno dei tipici locali che si affacciano sui canali del centro storico.






2/7: Utrecht - Gouda

La prima tappa ci porta a Gouda, la città che dà il suo nome ad una famosissima e molto buona varietà di formaggio olandese.
Subito ci accorgiamo quanto sia diverso pedalare in Olanda! Tutto è stato studiato per incentivare l'uso della bicicletta, dagli aspetti legati alla sicurezza a quelli della rapidità di spostamento, senza tralasciare i passaggi panoramici.
Cito alcuni esempi di cui troverete facilmente riscontro nelle foto:
- corsie riservate anche su strade secondarie
- semafori dedicati
- tunnel, sovrappassi e ponti esclusivi per le biciclette



Altro aspetto che ci colpisce subito è l'estrema cura che gli Olandesi dedicano alle loro case - tutte ben tenute - ed in particolare ai giardini che spesso sono delle vere e proprie opere d'arte. Proprio uscendo da Utrecht attraversiamo una zona residenziale con tantissime villettine affacciate sul canale, ciascuna con il giardino più bello dell'altra.
Sosta pranzo nel paesino di Haastrecht, giusto pochi km prima di Gouda, dove arriviamo nel primissimo pomeriggio.

Il nostro albergo è in pieno centro, l'Hotel De Utrechtsche Dom; abbiamo così tutto il pomeriggio per visitare questa cittadina nel cui centro si staglia, in mezzo ad una grande piazza, il Palazzo del Comune (Stadhuis).
Sarà che è domenica ma la cittadina è molto viva ed anche molto bella, e girellando ne riceviamo un'ottima impressione, in particolare ci colpisce il vecchio porto dove fanno bella mostra di sé alcune imbarcazioni d'epoca.
Dopo una appetitosa cena in un ristorante gestito da italiani andiamo riposare per la seconda tappa, che sappiamo essere molto più impegnativa.

Clicca qui per le foto: Foto Utrecht - Gouda




3/7: Gouda - Brielle

Seconda tappa, si fa sul serio ciclisticamente parlando!
Quasi 80 km, fatti  in gran parte controvento e quindi con doppia fatica. Meno male che la pioggia, annunciata dal meteo, è arrivata solo al nostro arrivo a Brielle risparmiandoci l'infradiciata. 
I primi 15 km sono in aperta campagna, la ciclabile corre lungo dei vecchi polder separati tra loro dagli innumerevoli canali creati intorno a Gouda, polder popolati da mucche, anatre e pecore.
I prati, di un verde scintillante, ci accompagnano fino all'attraversamento su ferry del Lek, uno dei rami del delta del Reno. Di fronte a noi, sull'altro lato del fiume, Kinderdick con i suoi suggestivi mulini; avevamo già visitato il luogo 2 anni fa e questa volta facciamo solo una breve sosta.

Si riparte ancora via nave prendendo il battello per Ridderkerck, che ci consente di attraversare un altro grande braccio di fiume (il Noord, che insieme al Lek darà vita alla Nieuwe Maas) e proseguire il viaggio verso Brielle.
Siamo a sud di Rotterdam, alla confluenza di 3 grossi fiumi, il Reno, la Mosa e la Schelda), dove gli Olandesi hanno realizzato tantissimi interventi per regolarizzare le piene e le tempeste del mare e mettere in sicurezza le abitazioni. Si pedala lungo l'Oude Maas (la vecchia Mosa) per un lunghissimo tratto, scavalcandola un paio di volte e sempre sfidando il forte vento contrario.
L'arrivo a Brielle, una bellissima cittadina fortificata, è in tarda serata, giusto in tempo per evitare la pioggia, concedersi una calda doccia ed uscire per la cena e per la visita del paese.
Il nostro albergo, posto nel centro di Brielle, è il Fletcher Hotel-Restaurant De Zalm.

Clicca qui per le foto: Foto Gouda - Brielle




4/7 - Brielle -Leiden

La tappa di oggi era stata studiata per riportarci a Delft, una delle cittadine più belle e ricche di storia dell'Olanda.
Si pedala sotto uno splendido sole, in mezzo alla natura, attraversando ogni tanto qualche tipico paesino, ognuno con i suoi canali e il centro storico ben curato.
E non manca qualche passaggio particolare, come l'attraversamento "fai da te" di un canale con una piccola barchetta, che va trainata da una sponda all'altra  aiutandosi con un argano a catena.
A Delft ci fermiamo a prendere il nostro primo "brodjie haring", il panino con l'aringa, ed una vaschetta di "kibbeling", il merluzzo fritto. Si trovano ovunque queste due semplici e molto buone specialità olandesi, spesso vendute da bancarelle poste nei mercati o nelle piazze.
Prendiamo un caffè nella sempre affascinante piazza del mercato, dominata sui due lati rispettivamente dal Palazzo Comunale  e dalla Nuova Chiesa e poi, dopo un breve giro per le vie più conosciute, lasciamo Delft.

Ci aspetta un'altra importante città,  Leiden, sede universitaria ricca di storia e con un bel centro storico.
Il nostro albergo, l'Hotel Mayflower, è molto centrale e ci dà la possibilità di fare uno spensierato giro della città a piedi.
Cena molto olandese, su una barca ormeggiata sul canale principale. Locali, ma sarà sempre così,  pullulanti di vita e molto ospitali.

Clicca qui per foto: Brielle - Leiden





5/7 - Leiden-Harlem

La quarta tappa è un pochino più breve, ma molto suggestiva. Si lascia la classica campagna olandese per pedalare nel bellissimo parco naturale che gli olandesi hanno creato sulle dune sabbiose del Mar del Nord.
Da Nordwick a Zandvort la ciclabile corre in mezzo alle dune, offrendo ogni tanto dei pittoreschi affacci sul mare. La giornata è bellissima, e le spiagge sono molto frequentate dai locali.
A Zandwoort facciamo la sosta pranzo, anche oggi panino con l'aringa e kibbeling buonissimo.
Ripartiamo a malincuore, ma dobbiamo arrivare non tardissimo ad Harlem, che merita qualche ora di visita.
Non siamo riusciti a trovare un albergo in centro, ma poco male. L'Hotel Blecker è a Bloemendal, a 3 km dal centro di Haarlem, immancabilmente collegato in modo perfetto da una ciclabile grazie alla quale arriviamo in città  in 10 minuti.

Haarlem è una grande città, ma anche qui nel centro storico il traffico motoristico è praticamente assente e si può visitare e apprezzare con molta tranquillità.
Cominciamo a prendere confidenza con le abitudini olandesi ed alle 19 siamo già a scalpitare per la cena, che faremo in un ristorante francese.
Per il dopo cena invece ci concediamo una birretta presso Jopen, una delle migliori birrerie di Harlem.

Clicca qui per le foto: Leiden - Haarlem




6/7 - Haarlem - Volendam

Tappa importante questa, è previsto infatti il passaggio da Zaanse Schaan, Marken e l'arrivo a Volendam; fortunatamente il tempo ci assiste regalandoci una bellissima giornata di sole.
Zaanse Schaan è una località molto turistica, forse anche troppo, presso cui è stata in parte ricostruita  l'Olanda che non c'e più, quindi mulini, vecchie botteghe, case e canali. Invasa dai turisti, ed abituati ai nostri passaggi ciclistici nei paesini meno famosi, ci lascia un pò delusi anche se il luogo è molto suggestivo.
Si riparte così velocemente verso Marken, i km da fare sono molti e dobbiamo anche prendere il traghetto per Volendam entro le 19.

Marken è  un'isola diventata penisola, con tante piccole casette molto originali. Anche se è ormai una meta turistica molto frequentata, il suo centro storico ed il porticciolo rendono ancora bene l'idea di un paesino con profonde tradizioni e una storia mai dimenticata dai suoi abitanti, con momenti importanti che si sono alternati ad altri meno belli, come la disastrosa alluvione del 1953.
Girelliamo con piacere per le strette viuzze, aspettando l'arrivo della nave che ci condurrà a Volendam, un pittoresco villaggio di pescatori con un bellissimo porticciolo.

Abbiamo prenotato all'Hotel Old Dutch, posto in posizione strategica sulla via centrale. Facciamo cena con specialità olandesi di pesce (zuppa e merluzzo) con l'intenzione di visitare il paese subito dopo, ma un improvviso temporale ci costringe a rifugiarci in albergo e rimandare tutto al mattino seguente.

Clicca qui per le foto: Haarlem - Volendam




7/7 - Volendam Enkhuizen

La prima colazione dell'hotel Old Dutch non ce la scorderemo facilmente. Sala con veranda affacciata sul porticciolo, giornata bellissima, non mancava niente per godersi una colazione al top.
Volendam è un piccolo villaggio e così dopo aver girellato in bici sul lungolago ci dirigiamo rapidamente verso Edam, altra cittadina che vanta un glorioso passato.
Proseguiamo lungo la ciclabile, che qui corre lungo i possenti argini del Lago Markermeer. Si pedala a volte in basso, a volte sopra l'argine, sempre su ciclabile protetta.
Costeggiando le sponde arriviamo ad un'altra importante città,  Hoorn; il suo nome è legato al famosissimo Capo Horn, scoperto dal navigatore olandese Willem Schouten nel suo viaggio di circumnavigazione del mondo,  che gli dette appunto il nome della sua città natale.

Arriviamo ad Enkuizen, la nostra meta di tappa, in tempo per visitare lo Zuiderzee Museum, un museo all'aperto molto originale. In pratica una parte del vecchio centro storico è stata adibita a zona museale, cercando di mantenere in vita quelle che erano le abitudini, le case e le attività di una volta. Esperimento devo dire riuscito, anche se avevamo poco tempo l'abbiamo molto apprezzato.

Cena "olandese" in un affollato - ma non avevamo dubbi - locale del centro storico.
Si dorme qui, all'Hotel De Koepoort, buona sistemazione proprio a fianco della Porta Ovest della città.

Clicca qui per le foto: Volendam - Enkhuizen




8/7 - Enkhuizen- Urk

Enkhuizen è situata all'estremità della diga che divide il grande lago Ijsselmeer in due bacini: Ijsselmeer appunto, situato a nord, e Markermeer a sud.
La diga collega le due città di Enkhuizen e Lelystadt ed è lunga quasi 30 km. L'abbiamo percorsa tutta in bici, grazie all'immancabile pista ciclabile posta su uno dei lati. Un tratto sicuramente particolare da pedalare, con la pista che si addentra dentro questo enorme lago.

Lelystad, sul lato opposto è una città nuovissima; infatti gran parte del territorio cittadino e dei dintorni erano anticamente occupati dalle acque, e solo dopo la costruzione delle dighe sono stati prosciugati del tutto e resi abitabili. Si costeggiano sterminati campi coltivati a patate, cipolle e grano.
Sosta pranzo subito dopo Lelystad in un locale che noi definiremo 'mareggino': tavoli all'aperto che si affacciano su una spiaggetta sulle sponde del grande lago.

Si riparte controvento, costeggiando un parco eolico, per arrivare ad Urk, una delle località  simbolo di questa vacanza. Urk è infatti un'isola che non c'è più,  in quanto dopo la costruzione delle dighe non si trova più in mezzo al mare ma è  rimasta solo affacciata sul lago.
Oggi è  collegata stabilmente alla terraferma, ha tuttavia conservato un magnifico faro ed un bellissimo porto in gran parte turistico.
Dormiamo nel  BB Morgenster, bellissimo, posto proprio sotto il faro.
Cena sul porto a base di pesce fresco, veramente ottima, e poi ci rilassiamo a passeggio per gli splendidi vicoli di questo villaggio di pescatori che ha saputo mantenere vive le tradizioni e la storia vissuta nel passato.


Clicca qui per le foto: 
Enkhuizen - Urk




9/7- Urk - Gijethoorn

Lasciamo a malincuore Urk, che ci ha veramente conquistato.
La tappa di oggi si preannuncia comunque bella e partiamo senza rimpianti.
Si passa per Schockland, un sito antichissimo, anch'esso in passato isola in mezzo al mare ed ora terraferma.
Si pedala lungo il Flevoland, regione strappata alle acque dove l'intervento dell'uomo si è concentrato soprattutto sullo sviluppo dell'agricoltura intensiva, con immensi campi coltivati ad ortaggi e verdure. Si costeggiano canali, fattorie e piccoli paesi.
In uno di questi, Vollenhove, facciamo la sosta pranzo nella piccola piazza di questa bella cittadina.
Il menu ci propone un piatto di bitterballen, delle polpettine molto gustose, specialità olandese. Ci tratteniamo però poco perché vogliamo arrivare presto a Gijethorn.
La nostra odierna meta è molto famosa perché le case non hanno strade ma sono divise dai canali, una specie di Venezia d'Olanda. Qui però,  a differenza della nostra città, siamo in un piccolo paese e sembra di trovarsi in una fiaba.
Tantissimi i turisti presenti, si vede che il posto è molto conosciuto. Arriviamo nel pomeriggio e abbiamo tutto il tempo per farci un bel giro a piedi tra le magnifiche casette, attorniate  da splendidi giardini e pittoreschi canali.
La sistemazione per la notte è all'Hotel d'Oldse Smidse.

Clicca qui per le foto : Urk - Gjiethoorn




10/7 - Gjiethoorn - Elburg

La tappa comincia con un lungo tratto attraverso un parco naturale. Tanti canali e laghetti popolati da uccelli di tutte le specie.
Ci dirigiamo verso Kampen, città anche questa ricchissima di storia posta sull'Ijsselmeer. Pedaliamo sempre su ciclabili ottimamente tenute, un sogno per chi viene dal nostro paese. Strada facendo incrociamo ad un certo punto tantissimi ragazzi, di varia età,  che tornano evidentemente a casa dopo la scuola. Una chiara testimonianza di come la bicicletta venga usata da tutti per muoversi quotidianamente,  per il lavoro, la scuola, la spesa quotidiana. E gli effetti si vedono sul traffico automobilistico che è 1/10 del nostro.
Traversiamo su un grande ponte l'Ijssel, uno dei rami del Reno,  ed arriviamo a Kampen dove facciamo pranzo in una pasticceria molto carina. Breve giro cittadino, anche se la città forse meriterebbe più tempo, e poi proseguiamo verso Elburg.

La nostra meta è una piccola cittadina, molto ordinata nella sua pianta quadrata. Ricca di storia però, con i bastioni, le mura e le porte di accesso alla città ancora ben conservate, insomma un piccolo gioiellino.
Mangiamo in uno dei locali che si affacciano sulla piazza centrale del paese, menu rigorosamente olandese e molto buono. Si dorme invece nel BB Het Anker, un piccolo ma grazioso miniappartamento privato.

Clicca qui per le foto: Gjiethoorn - Elburg




11/7 Elburg - Bussum


Il programma prevedeva l'arrivo a Naarden, altra città  fortificata, ma non siamo riusciti a trovare un albergo libero ed abbiamo ripiegato sulla vicina Bussum.
Da Elburg costeggiamo  il canale che mette in comunicazione queste storiche cittadine, un tempo affacciate sul mare, con il Markermeer. Dopo Elburg si passa per Harderwijck, su piste che ogni tanto si intrufolano in mezzo a piccoli boschi.

Poco prima di Spakenburg, dove avevamo programmato la sosta, un forte acquazzone ci coglie in pieno: siamo sulle sponde del grande canale, non c'è niente dove ripararsi e così ci inzuppiamo ben bene. Non possiamo fermarci tutti fradici e così decidiamo di proseguire per Bussum, confidando nel miglioramento del tempo per asciugarci un po'. L'occasione per il pranzo  ce la dà l'attraversamento di Laren, una cittadina molto vivace. Nella piazza centrale la bancarella con la scritta "Nieuwe haring" catalizza la nostra attenzione per l'ultimo panino con l'aringa della vacanza.
Siamo ormai arrivati a Bussum, dove raggiungiamo subito l'albergo posto appena fuori città; una volta cambiati torniamo nel centro per cenare presso un ristorante francese - La Cave - dove incontriamo un cameriere italiano residente in Olanda. Ci scambiamo delle piacevoli opinioni sulla vita degli olandesi, opinioni che ci confermano la diversità della loro vita rispetto all'Italia: si lavora molto, anche in modo flessibile, si pagano le tasse tutti e si ottengono ottimi servizi, chi sgarra ne paga le conseguenze; i ragazzi vengono abituati da subito a gestirsi da soli e al rispetto delle regole scolastiche.  Mi sembra di aver detto tutto...
Si pernotta al Bastion Hotel, proprio accanto alla stazione ferroviaria.

Clicca qui per le foto: Elburg - Bussum




12/7 - Bussum - Utrecht

Siamo arrivati all'ultima tappa, felici di aver portato a termine il viaggio ma come sempre dispiaciuti perché sarebbe tanta la voglia di continuare.
La giornata, la prima da quando siamo qua, è pessima; piove a dirotto e non dà segni di tregua.
Restiamo in albergo fino alle 13, quando finalmente il tempo sembra rimettersi. Proviamo ad uscire con le bici per andare a visitare Naarden, una cittadella fortificata circondata da canali e da possenti mura, ma il tempo fa ancora i capricci e così dopo una breve visita ripartiamo per Utrecht,  dove comunque dobbiamo arrivare in serata.

Si pedala con il vento a favore. Il territorio qui è molto diverso, si attraversano dei piccoli boschi, ogni tanto si presenta qualche piccola salita, ed in genere è  tutto più  urbanizzato. Siamo a pochi km da Amsterdam e da Utrecht, e la differenza rispetto alle campagne del Sud e del Nord Olanda si percepisce.

L'arrivo a Utrecht, dopo più di 600 km percorsi in 11 tappe, è il giusto premio per la fine di un bellissimo viaggio, in un Paese che ci ha sorpreso positivamente.

Gli ultimi due giorni li dedichiamo ad Utrecht, una delle città simbolo d'Olanda. Città storica e universitaria, ti accoglie con la sua vitalità e le sue dimensioni contenute che consentono di apprezzarne a fondo tutte le qualità.
L'ultima  cosa che facciamo,  prima di ripartire, è quella di concederci un ricordo speciale di questa vacanza: una bici tradizionale olandese, con freni a contropedale e cesta di trasporto che compriamo in un bel negozio di bici di Utrecht: Fietsenwinkel.
Il Peugeot Partner si dimostra anche in questo caso perfetto, riusciamo a caricare la bici insieme alle nostre due senza smontarla.
Il viaggio di ritorno sarà abbastanza complicato, con tappa nei pressi di Wiesbaden. Tanto traffico e interruzioni che ci faranno arrivare a Bologna alle 21, ed a casa alle 2 della notte dopo la sosta a Bologna.

Clicca qui per le foto: Bussum - Utrecht





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