Bretagna e Normandia in bicicletta


Il nostro viaggio in bici del 2019 ha come meta una zona che avevamo visitato in gioventù e dove  abbiamo deciso di ritornare, visto che ci aveva lasciato un bellissimo ricordo.
Ripartiamo da dove ci siamo fermati con il viaggio dello scorso anno, la bella città di Nantes, per riprendere la ciclabile della Velodyssée, inoltrarci nel cuore della Bretagna e successivamente in quello della Normandia, percorrendo un itinerario che ci porterà dalle coste dell'Atlantico a quelle della Manica.
Nella fase di preparazione del tragitto, che si svolgerà con la solita formula punto a punto (itinerante con borse al seguito), seguiremo alcuni percorsi ciclabili di riferimento:
1) il canale da Nantes a Brest, che seguiremo fino alla Chiusa di Hilvern, poco prima della cittadina di Pontivy
2) la ciclabile V8 da Lorient a Saint Brieuc, che prenderemo all'inizio del canale "Rigole d'Hilvern" e seguiremo fino a Yffiniac
3) il "Petit Tour de Manche", che ci guiderà lungo le coste settentrionali della Bretagna e parte della Normandia, fino al piccolo paese  della "Ferriere d'Harang"
4) l'itinerario "Bayeux e le plage du debarquement", che sarà il nostro punto di riferimento per l'ultima parte del viaggio.
L'obiettivo è come sempre quello di viaggiare in sicurezza, su percorsi prevalentemente pianeggianti o con limitati dislivelli e dotati di punti di accoglienza per le bici, caratteristiche che si ritrovano quasi sempre presenti sulle ciclabili francesi.
Siamo preparati al fatto che la Bretagna e Normandia, pur non avendo montagne, sono territori vallonati, e ci troveremo quasi certamente a dover affrontare alcune piccole salite che con le bici cariche non saranno sempre agevoli da fare.
Viaggio di andata fino a Nantes in auto, per portare le nostre bici Simoncini al seguito. Viaggio lungo - 1500 km - che decidiamo di fare di notte, scelta che anche se più faticosa si rivelerà molto più efficace nei tempi.


La nostra base logistica di Nantes, l'Hotel Inn Design, si trova a soli 5 km dal percorso della Velodyssee, sulle rive del fiume Erdre. Il primo tratto, che ci accompagnerà fino all'inizio del Canale da Nantes a Brest, è molto vario.  C'è un po' di tutto, vie ciclabili cittadine, strade di campagna, piccoli tratti nel bosco e nei campi.
Breve sosta al paesino di La Chapelle sur Erdre, e poi di nuovo in sella fino all'inizio del Canale da Nantes a Brest (qui tutta la storia: https://www.smatah.fr/)
Si tratta di una colossale opera idraulica creata nel 1800 (1822-1842) per facilitare il trasporto delle merci tra queste due grandi città. Storicamente l'esigenza nacque e si rafforzò quando gli inglesi bloccarono l'accesso dal mare alla città di Brest; per garantire i rifornimenti alla città rimanevano le vie interne, in primis le vie d'acqua che all'epoca erano le più funzionali al trasporto delle merci.
Oggi il canale è stato riqualificato per poter essere utilizzato con scopi turistici, sono molte infatti le barche che lo percorrono; le bici, gli escursionisti a piedi e quelli a cavallo utilizzano la pista che ne corre al fianco, che nel passato serviva ai cavalli che "tiravano" le chiatte lungo il canale.
Pista con un fondo compattato di breccia, per la verità non scorrevolissima in questa prima parte, ma senza nemmeno una salita, a parte le piccole rampe per superare i ponti e gli incroci con le strade asfaltate.
Lungo il canale ci sono moltissime chiuse, che servono in primo luogo  a regolamentare le acque,  in secondo alle barche per superare i tratti con variazioni di pendenze significative. Molte di queste chiuse sono oggi attrezzate con piccoli bistrot che offrono ai turisti spazio per la sosta e per mangiare qualcosa. Proprio in una di queste, la Chiusa Tinderle, faremo la nostra ottima pausa pranzo.
Arriviamo a Blain nel tardo pomeriggio; la parte più interessante del paese è il porto, oltre il quale fa bella mostra di sé l'enorme mole del Castello di Bretagne, oggi parzialmente diviso tra proprietà pubblica e privata.
Cena e pernottamento in albergo in centro paese, gestito da una ragazza di origini italiane (babbo siciliano). Arrivare e sentir parlare italiano da queste parti non è una cosa comune:-).

Pernottamento:  L'instant B.  a Blain

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Tappa più corta oggi, interamente sul canale Nantes-Brest. Dislivello quindi praticamente nullo, unico leggero problema il fondo stradale un po' sconnesso che non scorre benissimo. Ma la giornata è buona, le temperature sono gradevoli come pure il leggero venticello che ci accompagna.
Il Canale è ottimo per pedalare, si viaggia sempre in tranquillità immersi nella natura, l'unico appunto che mi sento di fare è che in alcuni tratti, in cui non si incrociano paesini o chiuse, è un po' monotono.
Oggi, domenica, è difficile trovare tanta scelta per mangiare, soprattutto se ti trovi in luoghi al di fuori del grande flusso turistico. Ci accontentiamo quindi di un panino, con la speranza di rifarci con la cena.
Arriviamo a Redon, la nostra sede di tappa, nel primissimo pomeriggio. 
La reception dell'albergo, cosa che ci capiterà spesso, apre alle 17 così decidiamo di andare a riposarci sulle rive del fiume che attraversa il paese, la Vilaine; essendo giorno festivo, troviamo un sacco di gente che fa altrettanto, qualcuno azzarda anche il bagno in acque non proprio trasparenti... anche se magari sono pulite.

Relax, doccia ed un giretto serale nel paese, dove faremo cena presso la creperie Akena, in puro stile bretone: gallette di grano saraceno e crêpes di frumento, accompagnate da una bottiglia di sidro di mele, tutto molto buono.

Pernottamento: Hôtel Asther  - Redon

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Oggi ci aspetta una tappa lunga, ed il meteo non ci ha proprio voluto bene... Da qualche giorno le previsioni mettevano pioggia, e pioggia infatti è. Partiamo belli coperti con i nostri impermeabili, sotto una pioggerella continua a tratti anche forte, che non ci lascerà pace fino alla sosta pranzo. Fortunatamente non fa molto freddo e riusciamo così a viaggiare senza grossi problemi.
Migliora anche decisamente il fondo della pista ciclabile,  che qualche  chilometro dopo Redon diventa asfaltato e molto più scorrevole. Tappa obbligata la piccola cittadina di Malestroit, ricca di storia e che ancor oggi conserva un caratteristico aspetto medioevale.
A Malestroit ci fermiamo in un'ottima creperie per fare pranzo e riscaldarci un po' dopo la tanta acqua presa. Ripartiamo confidando in un miglioramento del meteo, ma dei piccoli scrosci ci terranno purtroppo compagnia fino a Josselin, dove arriveremo abbastanza infreddoliti.
L'arrivo è molto scenografico. Il possente castello medioevale, che svetta da uno sperone di roccia su cui è stato costruito, domina il canale rivelando tutta la sua importanza.
La nostra dimora per la notte è altrettanto pittoresca, un antico ospizio di monaci oggi riadattato ad ospitalità turistica. L'appartamento è veramente bello, tenuto benissimo ed arredato con molta cura. Proprietari molto gentili, ricorderemo sempre la colazione servitaci al mattino, buona ed abbondante.
Dedichiamo la serata, ancora purtroppo sotto la pioggia, alla visita del centro storico di Josselin, ancor oggi ben conservato.
Pernottamento: Les Logis de Ste Croix - Josselin

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Oggi ci aspetta una tappa più breve, dopo la lunga pedalata sotto l'acqua di ieri. Il meteo è migliorato, fa sempre fresco ma niente pioggia.
Si percorre quello che per noi sarà l'ultimo tratto del Canale Nantes-Brest, visto che all'altezza del paesino di Hilvern lo abbandoneremo per dirigerci verso Saint Brieuc.
La pista corre sempre lungo il canale, affiancata da filari di alberi secolari bellissimi, tigli, abeti, querce, faggi, aceri, che si alternano e ombreggiano sempre il percorso con i loro grandi rami, gli conferiscono un aspetto suggestivo e lo rendono più confortevole e meno noioso.
La pista corre a tratti lungo il fiume Ost, a tratti lungo i canali di raccordo creati dall'uomo. La parte più bella e sorprendente arriva dopo Rohan. Qui, per risalire il dislivello del fiume che si faceva più importante, furono costruite all'epoca tantissime chiuse, che consentivano alle chiatte di superare le pendenze. Le chiuse realizzate in questo tratto sono un numero impressionante, a cascata tra di loro. In alcuni tratti se ne contano 30 in circa 6 km, a testimonianza di un'opera ingegneristica d'altri tempi e per questo motivo ancora più affascinante.
Arriviamo al Rigole d'Hilvern, il punto in cui dobbiamo lasciare il Canale: si trova qui lo sbocco del piccolo canale che fu realizzato con la funzione di convogliare sul Canale le acque provenienti dalla parte interna della Bretagna, in modo da garantire al canale una portata più regolare.
Oggi faremo tappa al paesino di Saint Gonnery, dove ci fermiamo in una trattoria in centro (l'unica disponibile per la verità...) per consumare un veloce pranzetto.
Siamo in anticipo e ci concediamo un  piccolo riposo sulle sponde del lago che si trova dietro la chiesa, prima di dirigerci presso la nostra location, "La Cavalerie".
La fattoria è ad un paio di km dal paese, in piena campagna, forse sbagliamo anche strada perché ad un certo punto ci troviamo in mezzo ad una vera e propria strada di campo. Troviamo ad attenderci una gentilissima proprietaria, Fabienne, che oltre a consegnarci l'alloggio ci dà la possibilità di  lavare le bici oltre che i nostri indumenti. 
Cena francese presso la fattoria, preparata con cura e bontà, ed al mattino abbondante ed ottima colazione, accompagnata da due chiacchiere con Fabienne. 
Marchio "Accueil velo" meritato!

Pernottamento: La Cavalerie - Saint Gonnery

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Tappa interamente pianeggiante, lungo il canale "La Rigole d'Hilvern". Un'opera ingegneristica di altri tempi: il canale è lungo 63 km e serpeggia sinuoso tra il lago di Bosmelean ed il paese di
Hilvern, mantenendo una pendenza talmente minima che in 60 km vengono persi solo 130 metri di quota.
Affiancato da alberi secolari, su fondo compattato sabbioso, il percorso lungo la Rigole è una vera e propria immersione nella natura.
Per chilometri e chilometri si pedala circondati dalla natura, e spesso per trovare qualche paese occorre uscire dal sentiero.
Una di queste deviazioni ci porterà a Saint Thelo, dove abbiamo prenotato la nostra notte.
Borgo piccolissimo, famoso in passato per essere al centro della zona di tessitura del lino, che nel 1700 rese ricca questa zona  della Bretagna.
Il nostro albergo è una antica dimora signorile, e tutto il paese nella sua semplicità ha un suo particolare fascino. Peccato solo che la stagione turistica inizi da luglio, per cui i pochi locali che ci sono sono ancora chiusi.
Il problema della mancanza di un ristorante aperto ci sarà comunque risolto dalla gentile proprietaria del nostro alloggio, che ci allestirà nella cucina dell'antica "Maison" una cena improvvisata con dei cibi preconfezionati, un'esperienza nuova anche questa!

Pernottamento: Les Toiles de Lin - Saint Thelo

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Ultima tappa sulla Rigole d'Hilvern. Lasceremo infatti il centro della Bretagna per dirigerci verso la costa nord della Manica. Il piacevole sentiero lungo il canale, sempre ombreggiato e pianeggiante, in corrispondenza del lago di Bosmeleac lascia il passo alle strade di campagna che si insinuano tra le colline bretoni.

Cambia subito il tipo di percorso, pochissima pianura, tutto un su e giù continuo, che ci mette abbastanza alla prova, su strade però belle e panoramiche.
Sosta pranzo, piacevole, economica e buona,  presso una frequentatissima trattoria del paesino di L'Hermitage-Lorge.
Arriviamo ad Yffiniac, sulla baia di Saint Brieuc, con ben 550 mt. di dislivello, non pochi per bici con questi carichi.
Anche Yffiniac, paese natale del grandissimo campione Bernard Hinault, è un piccolo paese con poche opzioni per la cena... per cui per la cena dobbiamo affidarci all'unico ristorante aperto.

Pernottamento: ibis budget Saint-Brieuc Yffiniac

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Tappa sulla carta più breve che ci farà scoprire la famosa Cote d'Armor bretone.
La strada asseconda il profilo della costa, si sale e si scende in continuazione, passando per i piccoli paesini disseminati su questo tratto, con vedute spettacolari sulla baia di Saint Brieuc. Alla tappa, che doveva essere breve, ci aggiungiamo un piccolo errore di percorso, che ci comporterà 6 km ed un po' di dislivello in più.
Percorso comunque molto bello, si pedala sempre nelle vicinanze del mare, anche se in qualche tratto la strada si allontana di qualche km e ci porta tra campi di grano e mucche al pascolo. Sosta pranzo prima di Erqui, in una creperie vicino alla spiaggia.
Arriviamo alla nostra meta nel primo pomeriggio. Il borgo di Pleherel Plage si affaccia sulla bellissima Ansa di Croc, una spiaggia molto scenografica, che invita molto a fare un bagno.
Lasciamo i bagagli in albergo, un caratteristico albergo in stile bretone, e torniamo alla spiaggia per il tentativo...ci provo ma l'acqua è troppo fredda...
Per la cena abbiamo fissato un tavolo all'unico ristorante presente, le Petit Bouchot, dove mangeremo veramente bene, consigliatissimo.

Pernottamento: Auberge l'Air de Vent

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Partenza di prima mattina dopo un'ottima colazione.
Anche oggi itinerario per buona parte costiero.
La prima sosta è prevista a Cap Frehel, un luogo veramente emozionante. Arriviamo in una mattinata di bruma, tanto che dall'alto delle scogliere si percepisce appena il mare.
Ma appena la bruma scompare la suggestione del luogo si rivela improvvisa e maestosa.
Visitiamo il faro e facciamo una breve passeggiata sui sentieri panoramici che si sviluppano sul promontorio.
Ripartiamo belli motivati, la strada da fare oggi è lunga ed impegnativa.
Il percorso corre lungo la costa, attraversando ogni tanto le baie create dall'effetto combinato degli estuari dei fiumi e delle maree.
In una di queste, a Le Guildo, facciamo pranzo in un ristorante che si affaccia sull'estuario di un fiume, con annessa vista sulla marea che rimonta l'interno. Pranzo a base di cozze e ostriche, un classico, approfittando del fatto che queste zone sono la patria di questi molluschi.
Sosta comunque breve, cui aggiungiamo una breve visita ai ruderi del castello che domina l'altro lato del paese.
Poco più avanti attraversiamo il fiume Rance su un ponte altissimo, dopo il quale ci aspettano gli ultimi strappi per arrivare a destinazione. Il vento contrario e le salite ci rallentano notevolmente, tanto che la prevista sosta a Saint Suliac diventa per necessità brevissima; peccato perché arrivando si percepisce che è un paesino che avrebbe meritato una visita molto più approfondita.
Arriviamo alla nostra sede di tappa di giornata, Saint-Jouan-des-Guérets, quasi alle 18.30, giornata alla fine molto impegnativa che comunque ci ha regalato dei bei ricordi da portarci dietro.

Pernottamento: maison saint jouan des guerets

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Tappa dedicata all'ultima propaggine della Bretagna sulla Manica, prima di arrivare nella grande baia di Mont Saint Michel.
Si risale l'estuario della Rance fino a Saint Malo, dove ci concediamo una breve visita alla vecchia città fortificata "intra muros". Arriviamo con la bassa marea, di fronte a noi il forte è a portata di passeggiata, ma ci attendono altre importanti soste, in primis a Cancale, per cui facciamo alcune foto e ripartiamo. Saint Malo è diventata una zona molto turistica e gremitissima di gente, per noi che avevamo viaggiato sempre su piste ciclabili di campagna e/o protette ci accorgiamo subito che perdiamo un pò di sicurezza sulla strada. La ciclabile è spesso sacrificata al traffico automobilistico, e dove è stata creata ha delle dimensioni molto esigue...  insomma anche qui ci sarebbero da fare molti passi avanti. 
Saliscendi continuo fino a Cancale, ma l'arrivo al porto del paese vale la fatica. Famosissima per la sue ostriche, il lungomare è pieno di ristoranti dove si degustano queste prelibatezze. Noi scegliamo la formula più casereccia, 2 piattoni di ostriche comprati alle bancarelle antistanti la spiaggia dove si allevano i pregiati molluschi.
E prima di lasciare questa bella cittadina consigliamo di prendere un  gelato all'Artisan de Glacier, una gelateria da non perdere, gelati veramente buoni.
Ripartiamo nel primo pomeriggio, si sale brevemente e poi una bella discesa ci proietta nella baia di Saint Michel. Abbiamo prenotato in un ottimo albergo, La Grande Mare, camere belle spaziose e pulite, colazione super.
Cena frugale, senza troppe pretese, all'Ardoise, unico locale aperto a quell'ora; per la verità abbiamo anche dovuto anticipare la cena perchè il locale la domenica sera chiude alle 21 (abitudini molto diverse dalle nostre...).
Pernottamento: La Grande Mare
Saint-Benoît-des-Ondes

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Ci aspetta una delle tappe più attese, con il passaggio lungo la grande baia di Mont Saint Michel.
Dopo la colazione alla Grande Mare, che come sede di tappa merita un ottimo giudizio, ci lanciamo con le nostre bici verso la celebre abbazia. La pista corre sempre pianeggiante, prima lungo il bordo dell'argine costruito per ripararsi dalle maree più importanti, poi fa una leggera piega verso l'interno, attraversando campi coltivati e piccoli boschi; il vento, oggi a favore, ci consente di tenere una buona andatura, almeno fino a quando intersechiamo il bivio per l'abbazia.
Qui infatti dobbiamo svoltare verso la Manica e i 5 km che ci separano dall'abbazia saranno, a causa del vento,  i più impegnativi della giornata.
All'abbazia non è possibile arrivare con le bici, facciamo un rapido check della situazione ed optiamo per la formula bus. Si possono lasciare le bici ai numerosi parcheggi previsti e prendere la navetta gratuita che fa continuamente la spola sui 2 km circa del tragitto fino all'abbazia.
Breve sosta pranzo con un panino, oggi la tappa è particolarmente lunga e pur essendo su terreno favorevole dobbiamo pedalare parecchio!
La pista ciclabile, che dopo Mont Saint Michel presenta qualche dislivello alternato a lunghi tratti rettilinei e pianeggianti, in prossimità del bellissimo ponte ad arcate della cittadina di Pontabault conquista decisamente la sua sede sul percorso della vecchia ferrovia che collegava Saint Michel con Parigi. L'arrivo a Ducey, tappa d'arrivo, è quindi meno difficile del previsto, anche se alla fine avremo sui nostri GPS ben 65 km.
Ducey è una cittadina che vanta un passato storico notevole, con un bel castello all'inizio del paese e un  ponte che risale al periodo premedioevale.
L'albergo dove dormiamo ha una cucina molto curata e raffinata. Mangiamo molto bene, spendendo qualcosina in più del solito ma ne è valsa la pena.

Pernottamento: Auberge De La Sélune
Ducey

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Tappa lunga, con molta salita ma per fortuna con pendenze molto regolari. Si attraversa infatti il massiccio Armoricano sfruttando il percorso dismesso di due vecchie ferrovie dismesse, realizzate a fine '800, negli anni in cui la ferrovia era il "futuro" per gli spostamenti.
Il primo tracciato va da Ducey fin quasi a Mortain. Si sale con le pendenze regolari di una linea ferroviaria, ogni tanto ritroviamo le vecchie stazioni, oggi per lo più riadattate ad abitazioni private.
A Saint Hilary de Harcouet si incrocia l'altro tratto ferroviario, anch'esso oggi dismesso, che collegava Vire a Mont Saint Michel.
Tracciati realizzati con tecniche all'epoca innovative, come l'uso di esplosivi per livellare l'aspro
territorio .
Si scollina a 230 metri slm, che per questi luoghi è una discreta quota non essendoci particolari montagne, poi picchiata fino a Vire. L'arrivo all'albergo, posto nel centro città, ci richiede un ultimo sforzo per risalire il paese, che è situato su un colle che domina la valle.
Sarà questa la tappa più lunga del viaggio, quasi 80 km percorsi.

Pernottamento: Hôtel Saint-Pierre
Vire

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Tappa concentrata nella famosa campagna della Normandia, il cosiddetto "bocage normand", territorio rurale per eccellenza, con i campi racchiusi tra vere e proprie siepi di alberi, che lambiscono ed ombreggiano la strada.
Lungo le strette stradine che lo percorrono, con continui saliscendi, si incontrano tanti piccoli borghi e fattorie con storie più o meno recenti ed importanti.
Tra questi, ricordiamo bene la Ferriere d'Arang, sperduta nelle campagne e con una bella chiesa nel suo centro,  a testimonianza di una storia importante nel passato, e Saint Martin des Besaces dove abbiamo mangiato un'ottimo sandwich nella bulangerie del paese.
Si attraversa inoltre il famoso viadotto delle Seleuvre progettato dal famosissimo architetto Gustav Eiffel, proprio lui!
In realtà il viadotto, su cui transitava la linea ferroviaria, oggi è sfruttato turisticamente per il salto con l'elastico, roba da cuori forti.
Per chi passa in bici invece è una mezza trappola in quanto la pista scende ripidamente per un km fino al fiume e risale ripida altrettanto, tanto che la bici l'abbiamo spinta fino in cima.
A Villers Bocage si comincia a respirare l'aria della Manica e degli eventi che l'hanno purtroppo resa famosa nell'ultima guerra mondiale.
La cittadina si trovò al centro degli scontri successivi allo sbarco degli alleati sulle spiagge della Manica, e fu oggetto di pesanti bombardamenti che distrussero una gran parte degli edifici.
Oggi è un vivace paese, che conserva tuttavia  nelle sue vie centrali delle importanti testimonianze degli eventi passati, presidio di una memoria da non dimenticare.
Lungo la strada ogni tanto capita di incontrare i primi cimiteri di guerra, di forze alleate, di tedeschi, persone che da una parte e dall'altra degli schieramenti sacrificarono la loro vita ... tanta tristezza quando li avviciniamo e tanti pensieri che ti fanno riflettere su quanto la guerra sia portatrice di dolore.

Pernottamento: Logis Hotel Les Trois Rois
Villers-Bocage

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Penultima tappa, si arriva a Bayeux dove pernotteremo 2 notti in modo da poter fare il giro delle spiagge dello sbarco.
La tappa non è lunga ma si rivela abbastanza impegnativa per i numerosi saliscendi che troviamo. Purtroppo con queste bici non è facile abituarsi, il peso da portare è notevole e quando le pendenze cominciano a sfiorare ed anche superare il 7-8% a volte dobbiamo mettere il piede a terra.
Tappa sempre in piena campagna; si viaggia su stradine condivise, che in francia sono definite "route partagée", ma di traffico ce n'è veramente poco, anzi spesso ci troviamo "tète a tète" con le mucche che pascolano tranquille nei prati.
 Bayeux è una bella cittadina, dal caratteristico aspetto medievale, che fu risparmiata dai bombardamenti della II guerra mondiale.
Conserva tante cose da vedere, come la Cattedrale, il Museo con la famosa "Tapisserie di Bayeux" che narra le storie di Guglielmo il Conquistatore, ed un centro storico molto vivo e frequentato. Tra l'altro capitiamo in un weekend dove si svolge una festa medievale che ci fa apprezzare ancora di più la vivacità della cittadina.
Altra tappa imperdibile è il Museo dello Sbarco in Normadia, che racconta la storia dell'evento con tanti ricordi, documenti, fotografie e storie.
Il nostro Albergo è in realtà una residenza privata, dove la proprietaria affitta delle camere indipendenti molto carine.

Pernottamento: Domaine de la Tortue

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L'ultima tappa è densa di emozioni. Ci dirigiamo verso quelle che furono le spiagge dello sbarco alleato in Normandia, che decise le sorti della seconda guerra mondiale.
Spiagge teatro di eventi tragici e dolorosi, che videro il sacrificio di tante persone ma che consentirono di riconquistare la libertà e la democrazia a tanti popoli.
Ci dirigiamo ad Arromanche les Bains, dove ancora rimangono in mare alcuni resti del porto artificiale creato nei giorni successivi allo sbarco per supportare le truppe che avanzavano verso l'interno.
Da Arromanche una bella pista ciclabile risale le falaises offrendo delle vedute spettacolari sulla Manica e sul paese.
La pista qui non è ancora ultimata, ed appena finisce ci inseriamo in quella che probabilmente è l'unica strada che percorre il litorale. Molto trafficata e quindi non molto adatta per noi...però non abbiamo alternative. Dobbiamo raggiungere il paesino di Colleville sur Mer,  che fu teatro dello sbarco americano. Qui le forze statunitensi persero moltissimi uomini e in loro onore e ricordo è stato creato un grandissimo cimitero. Il luogo è così ben tenuto che sembra di entrare in un piccolo pezzo di paradiso, forse è proprio questa l'intenzione di chi lo ha pensato, per dare alle persone che vi sono sepolte il massimo dell'attenzione e della cura.
Ritorniamo a Bayeux in parte sulla stessa strada, poi una provvidenziale deviazione ci consente di prendere una buona ciclabile.
La nostra serata sarà dedicata alla festa medievale di Bayeux, la "Grande Parade" con i quartieri che sfilano per il centro vestiti in abiti medioevali. Tantissima gente a vederli,  spettacolo così così...

Al mattino seguente ripartiamo in treno da Bayeux. Sosta a Rennes dove abbiamo la coincidenza per Nantes.
In poco più di 5 ore faremo a ritroso il nostro viaggio di 14 tappe ...

Alla prossima!

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