Il Sella Ronda Bike Day 2010

Lo spunto ce lo offre Mario Brogi, che già conosceva la manifestazione ed i bellissimi posti su cui si svolgeva. Già a marzo si iniziano a definire i dettagli ed a raccogliere le prime adesioni, che strada facendo sono aumentate fino a formare un bel gruppo di 11 persone:
Luciano Fusi, Alessandro Giani, Andrea Monaci, Antonio Miano, Davide Sampieri, Duccio Vieri, Francesco Lippi, Mario Brogi, Lucio Secciani, Roberto Panti, Giacomo Filippini.Alla fine nella lista di partenza mancheranno purtroppo Davide Quercioli e Paolo Brogi, costretti a restare a casa per malattia, ma spero vivamente che saranno i primi iscritti dell’anno prossimo!
Il viaggio, destinazione Colfosco in Alta Badia, era stato così organizzato: Davide, Francesco e Lucio, che avevano programmato il weekend lungo di 3 giorni, sono partiti il giovedì con un furgone portando anche le biciclette di tutto il gruppo; il venerdì è invece partito da Monteroni il pulmino 9 posti con gli altri 8 ciclisti. Per tutti grandi aspettative, rivelatesi poi azzeccate, di pedalare su queste magnifiche strade e divertirsi con la nostre amate bici. Il clou del viaggio era il Sella Ronda Bike, il “giro dei 4 passi” in programma domenica, ma il venerdì ed il sabato non ci siamo certo risparmiati, anzi… abbiamo dato fondo alle nostre energie per trascorrere più tempo possibile in sella alle biciclette.
Il giro di sabato 25 giugno
Già venerdì, quando arriviamo a Colfosco, il “terzetto” partito il giorno prima aveva pedalato per quasi 100 km, affrontando salite importanti (Campolongo, Pordoi, Fedaia); al nostro arrivo li troviamo provati dalla fatica ma soddisfatti del bellissimo giro fatto, e soprattutto pronti a ripartire il giorno dopo.
Seduti a tavola si comincia a pensare all’itinerario del sabato, con qualche dubbio legato alla nostra tenuta fisica: per tanti di noi è necessario pedalare anche con “la testa”, in modo da conservare qualche energia per la domenica. Alla fine si decide di fare un giro che dia la possibilità a metà percorso di scegliere un percorso più breve, conciliando così le esigenze di chi è più allenato con quelle di chi ha bisogno di rifiatare o comunque di lasciarsi delle energie per domenica.Questo il percorso:
Colfosco – Corvara – Passo Campolongo – Arabba – Bivio Falzarego – da qui chi opta per il corto (55 km circa) sale al Passo Falzarego e poi al Passo di Valparola per rientrare in Alta Badia passando da San Cassiano e La Villa; chi invece sceglie il lungo (95 km) scala il Colle di Santa Lucia, il temibile Passo Giau, il Passo Falzarego (versante di Cortina) e qui si ricongiunge all’altro percorso per ritornare a Colfosco. Mitiche salite che hanno fatto la storia del Giro d’Italia e che per noi ciclisti rappresentano sempre una “sfida” da vincere.
Per gli “arditi” del lungo la preoccupazione maggiore è data dal Passo Giau (2236 m), valico che mette in comunicazione Cortina d'Ampezzo con Selva di Cadore. Si tratta di uno dei passi leggendari del Giro d'Italia, per la sua durezza (misura 10,1 km con una pendenza media del 9,1%) e la sua costanza. Questi i dati tecnici della salita da Selva di Cadore:
Quota Partenza: 1314 slm
Quota Arrivo: 2236 m slm
Dislivello: 922 mt
Distanza: 10,12 km
Pendenza Media: 9,1 %
Pendenza Massima: punte (brevi, rilevate sul GPS) del 14-15%
Tornanti: 29
Io lo faccio di passetto regolare, insieme a Mario Brogi, anche perché il rapporto 39-25 che avevo si rivelerà alla fine un po’ troppo duro per queste salite (la prossima volta monterò sicuramente almeno il 27); riesco comunque ad arrivare in cima con le gambe “salve”, mentre gli altri sgranati si danno battaglia lungo la salita; in vetta ci aspettiamo comunque tutti per la foto di rito.
Non è però finita, perché dopo la discesa ci aspetta il Passo Falzarego e da lì ancora un Km per salire al Passo Valparola, a quasi 2200 mt di quota. Dal Valparola una bella discesa ci porta verso San Cassiano, prima del quale è d’obbligo una sosta rigeneratrice. Al tavolino del piacevole rifugio, sotto un bel sole, ci rifocilliamo ben bene per riprendere il percorso con le giuste energie; mancano infatti meno di 20 km ma ne abbiamo già percorsi più di 70 di cui molti in salita e le energie cominciano a scarseggiare... Ripartiamo dopo un’oretta per arrivare all’albergo intorno alle 16, stremati ma felici con 93 km e quasi 2400 mt di dislivello fatti.
Qui la mappa del percorso e qui invece la traccia in formato gpx.
Il Sella Ronda
Dopo i 90 km del sabato eravamo tutti preoccupati per la tenuta delle nostre gambe; il giorno dopo c’era da fare il giro dei 4 passi, chiuso per l’occasione al traffico automobilistico, e nessuno voleva rinunciare. Ci svegliamo stanchi ma con buone sensazioni, segno che il recupero è stato buono!
Dopo una ricca colazione alle 9 e 30 siamo pronti per partire. Il nostro albergo si trova direttamente sulla strada e dalle 8 e 30, orario di chiusura del traffico, c’è un silenzio quasi irreale; gli unici suoni sono quelli delle bici che sfrecciano in discesa e quelli “naturali” delle montagne (le mucche, il vento, le marmotte).
Dopo la foto di rito si parte per il giro, in senso orario come disposto dagli organizzatori: da Colfosco si scende a Corvara, si affronta il Passo di Campolongo, discesa verso Arabba, la lunga salita al Passo Pordoi, discesa e poi scalata del Passo Sella, discesa e salita al Passo Gardena, ultima discesa verso Colfosco, per una distanza complessiva di circa 55 km.
L’evento è bellissimo, un fiume ininterrotto di ciclisti di tutti i tipi (cicloturisti, donne, ragazzi, tandem, mountain bike, bici d’epoca…) percorrono queste strade ciascuno alla propria andatura; la bellissima giornata di sole, con temperature estive ma sempre gradevoli, contribuisce a rendere il tutto ancora più godibile. Dopo il Campolongo, salita dura nella prima parte ma poi pedalabile, si scende ad Arabba e si affronta il temibile Pordoi, quasi 10 km di salita con pendenze però sempre molto regolari intorno al 7-8%.
Dal Pordoi, dove facciamo la foto proprio sotto il monumento dedicato a Fausto Coppi, si scende verso Canazei, ma giusto a metà discesa si prende il bivio che risale verso il Passo Sella. Quella del Sella è forse la salita paesaggisticamente più bella; la strada si inerpica inizialmente tra boschi di abeti dominati da strapiombanti costoni rocciosi, poi man mano che si sale di quota la vegetazione si dirada e l’orizzonte si apre mostrandoci alcune delle cime più belle delle Dolomiti. Salita un po’ duretta, soprattutto nel finale, ma affrontandola da metà (il bivio per il Pordoi è a circa 1800 mt di quota) come abbiamo fatto noi è alla portata di tutti.
Dal Passo Sella pedaliamo ancora in discesa verso Selva di Valgardena, fino al bivio per il Passo Gardena. Qui si ricomincia a salire per circa 2 km, finchè non si arriva al bellissimo falsopiano a 1800 mt di quota che costeggia il massiccio del Sella; al temine del falsopiano ci aspettano gli ultimi 2 km di salita a tornanti che ci portano al Passo Gardena, mediamente impegnativa.
Dal Passo Gardena a Colfosco ci attende l’ultima interminabile discesa, con i suoi drittoni ed i tornanti che non finiscono mai! Si arriva a Colfosco ancora in buone condizioni, il che rende ancora più appagante la giornata trascorsa; avendo avuto forze e tempo sarebbe stato bello fare un altro giro…
Qui la mappa del percorso e qui invece la traccia in formato gpx.

Una bel pranzo sulla terrazza del ristorante dell’albergo, con magnifica vista sull’Alta Badia, sugella la chiusura della manifestazione, ed alle 15 e 30 siamo i primi ad entrare nella strada riaperta al traffico; torniamo a casa (anche se saremmo rimasti volentieri…) soddisfattissimi e ben decisi a ripetere l’iniziativa il prossimo anno.
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