Un'avventura nel Parco delle Foreste Casentinesi




Giunge la primavera ed è il momento giusto per rinfrescare il nostro BLOG.
L’occasione me l’ha data “l’avventura” di cui siamo stati involontari protagonisti sabato 17 aprile in Casentino.

L’antefatto:
In vista dell’escursione cicloturistica prevista nel mese di maggio, avendo fatto il corso in cui si raccomandava di preparare in anticipo il viaggio, abbiamo deciso (da previdenti guide) di fare un sopralluogo con un congruo anticipo. Durante la settimana il meteo ballerino lasciava già presagire che non sarebbe stata una bella giornata, ma di certo non ci aspettavamo quello che poi è successo!

Si parte:
Partiamo in 3 (io Carmela e Andrea) destinazione Badia Prataglia che sarà il nostro punto di partenza. Durante il viaggio iniziamo a pensare all’organizzazione della gita, ed arriviamo in men che non si dica alla nostra meta; a Badia Prataglia però il sole è già sparito e nuvole minacciose ammantano le vette dell’Appennino.
Parcheggiamo all’Ostello Carbonile e prendiamo i primi contatti con il proprietario, un tipo un po’ artista (fa il fotografo per passione e alle pareti dell’ostello ci sono alcuni scatti veramente belli, tra cui alcuni delle Crete Senesi) e col quale ci diamo appuntamento per il pranzo al ritorno.

Si parte alle 10 circa, in direzione della pista forestale Cancellino-Lama, e dopo pochi metri un primo campanello di avvertimento: perdo una pastiglia del freno a disco (probabilmente nel montare la ruota era uscita dal suo alloggiamento), e se non ci fosse stata Carmela a ruota che si accorge di tutto saremmo ancora a cercarla!!
Si pedala con una fastidiosa pioggerella in mezzo alle nubi, che sin da subito ci negano la possibilità di spaziare con la vista sugli affascinanti scorci di natura che si aprono dietro ogni curva. Dopo pochi km cominciano i primi tratti innevati, ma “fiduciosi” in un miglioramento del tempo decidiamo di proseguire il giro. La pista scende dolcemente per circa 15 km, in condizioni normali sarebbe stato bellissimo ma con queste condizioni meteo è un vero patimento; alla Lama, una splendida radura che si apre nel mezzo alla foresta, siamo costretti a ripararci in uno sgabuzzino della Casa Forestale: la pioggia continua, unita alle basse temperature, ci ha semicongelato mani e piedi.

Nello sgabuzzino c’è un bel camino con tanto di legna che ci fa tanto ispirare, ma guarda caso…. non ci sono i fiammiferi per accenderlo! Un po’ di ginnastica ci fa riprendere un po’ (pochino però….) , infiliamo i piedi in sacchetti di nylon per tenerli un po’ più asciutti e poi, sempre sotto la pioggia, ripartiamo.
La strada sale adesso decisamente in una bellissima foresta lungo il fosso degli Acuti, con la salita il freddo passa ma si pedala poco anche perché il sentiero, oltre che ripido, è spesso invaso da rami di alberi caduti durante l’inverno.

Salita lunghissima, ed ovviamente alla fine cosa si trova? La neve! Dai 1200 mt di quota il sentiero è quasi completamente innevato e ci costringe di nuovo a spingere la MTB, tanto ormai ci s’era abituati….

Si scolletta quasi a 1300 mt e per altri 5 6 km, fino al passo dei fangacci è dura!: neve alta sul sentiero, nuvole basse, temperatura di circa 3-4 gradi, il freddo si fa nuovamente sentire. Peccato perché lo spettacolo offerto dalla foresta è veramente magico e non riusciamo a gustarcelo come meriterebbe.L’arrivo al rifugio dei Fangacci è una liberazione, qui troviamo parcheggiato lo spazzaneve che qualche giorno prima aveva provato a ripulire il sentiero ma a metà pista era tornato indietro ( senza esagerare credo ci saranno stati due metri di neve a marzo).
La bella discesa dai Fangacci a Badia Prataglia, tutta in mezzo agli abeti, ci congela definitivamente mani e piedi; meno male che all’ostello una bella doccia calda ed una merenda con ottimi affettati e formaggi ci rimette in forma, lasciandoci un ricordo incancellabile dell’esperienza.

La morale:
il “sopralluogo” o meglio l’avventura ci ha detto molte cose:
- giro bellissimo, da fare però con la bella stagione
- mai avventurarsi in montagna alla “leggera” confidando magari nelle previsioni del tempo; se il meteo non è buono conviene soprassedere
- portarsi comunque sempre qualcosa di ricambio tipo: k-way antipioggia, guanti e calze di ricambio meglio se windetx
- portare dietro sempre una scatola di fiammiferi o un’accendino!

Vi aspettiamo tutti il 22 maggio per l’escursione, che spero ci consentirà di apprezzare al meglio questo meraviglioso angolo di natura.
Colgo l'occasione per scusarmi pubblicamente con i mie due compagni di avventura per averli trascinati in questa "mission impossible"; sicuramente non è stata premeditata ed anzi, andando a cercare il lato positivo della gita(permettetemi l'eufemismo), forse rappresenta per tutti noi un bell'incentivo per rifarla con il bel tempo!

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